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| La Lazio saluta l'Europa League. Sua giustiziera il Salisburgo, capolista del gruppo G, cui bastava un solo punto per strappare il pass alla successiva fase a gironi, ma che esce dalla Red Bull Arena a bottino pieno. Serviva una prova d'orgoglio agli uomini di Ballardini, attesi a una settimana complicata culminante nel derby di Roma. Questa prova d'orgoglio non c'è stata.
I primi quarantacinque minuti raccontano di una Lazio impalpabile, priva di iniziativa, sebbene la posta in gioco sia altissima. Il primo sussulto del match è targato Eliseu. Il portoghese raccoglie un assist di Pasquale Foggia, stoppa il pallone e lascia partire un rasoterra insidiosissimo, sul quale si distende in angolo Gustafsson. Il Salisburgo mantiene un atteggiamento attendista nella prima mezz'ora, concedendo il possesso palla ai biancocelesti pronti a pungere in contropiede. Tra il 16esimo e il 18esimo lo schema Scwegler zittisce la Red Bull Arena. La rimessa con le mani del difensore assume le sembianze di vero e proprio corner in area. Nella prima occasione Janko spedisce di poco alto sulla traversa, nella seconda sfiora di testa di pochissimo il primo palo. Un primo tempo povero di emozioni si chiude a reti bianche.
Il match cambia completamente faccia nella ripresa. Le squadre smettono di studiarsi e finalmente si inizia a giocare a calcio. E' il Salisburgo ad aprire le danze al sesto minuto con Afolabi. Il nigeriano sfrutta al meglio la punizione di Janko e incorna all'incrocio dei pali approfittando della disattenzione difensiva di Lichtsteiner. Al 54' Ballardini lancia nella mischia Rocchi rimpolpando un reparto, quello offensivo, alimentato dal solo Zarate. Due minuti più tardi arriva il gol del pari. Proprio l'argentino si fa spazio nell'area di rigore bevendosi l'intero reparto difensivo austriaco e tenta il diagonale rasoterra dalla destra. Ci arriva Gustafsson che non trattiene la sfera, sulla ribattuta del portiere Pasquale Foggia, da falco d'area di rigore, infila per la rete del pareggio. Al minuto numero 68 la Lazio spreca una doppia occasione del 2-1. Tommaso Rocchi approfitta di una leggerezza difensiva e prova un diagonale dalla destra, Gustafsson risponde di gamba, sul pallone si fionda Mauro Zarate che conclude di poco a lato. Al 76' la traversa di Muslera trema, a colpirla seminando il panico tra le maglie biancocelesti è Leitgeb. Due minuti più tardi la Lazio reclama un calcio di rigore che Tudor non concede, sugli sviluppi dell'azione Leitgeb serve con un traversone dalla distanza Tchoyi. La Lazio è sbilanciata, ancora intenta a protestare per il penalty, e così il camerunense sbriga a suon di finte la pratica Cribari e infila Muslera per la rete del vantaggio. L'ultimo brivido del match è il palo colpito all'82esimo dal neoentrato Makinwa.
Eurosport
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