Stendardo-Zarate, ritrovata Lazio

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Kekkokrazi
view post Posted on 14/2/2010, 19:11




L'impaurita Lazio rivede la luce trovando la vittoria al termine di una partita decisamente brutta. Il gol di Stendardo da subito ragione a Reja che rilancia Ledesma, prova a recuperare Rocchi, impalpabile, e ritrova anche Zarate (suo il 2-0). Parma in fase involutiva. Protagonista negativo della gara l'arbitro De Marco, che non vede un gol regolarissimo di Floccari, con pallone che supera la linea di porta e viene deviato dal braccio di Paci.

LA PARTITA

Reja, per la sua prima da allenatore della Lazio, prova a cambiare le gerarchie precedentemente decise da Balladini, e il campo gli dà ragione. Ledesma nella mischia dal primo minuto (non giocava da otto mesi e mezzo), Rocchi davanti con Floccari e Zarate a scaldare la panchina. Guidolin prova a ridare linfa a un Parma a secco di vittorie da sette partite con la coppia Bojinov-Biabiany, supportati dall'ex West Ham Jimenez.

I primi dieci minuti sono presagio di un pomeriggio sonnolento, come effettivamente sarà la prima ora. Biava si fa notare per qualche ingenuità difensiva, come un presunto fallo in avvio su Jimenez in area di rigore, Ledesma per non aver perso la visione di gioco; nel Parma si fatica a mettere in movimento la macchina, niente di più. Lazio coperta a spaventata: la paura di prendere gol è tale da non consentire di mettere troppo la testa fuori dal guscio, e contro un Parma in queste condizioni, la speranza di vedere del calcio giocato si affievolisce via via che il primo tempo prosegue. Una mezz'ora di nulla cosmico. La latitanza delle "aquile" anima il Parma che decide di muoversi andando vicinissimo al gol del vantaggio. Progressione sulla sinistra di Antonelli che mette Biabiany in condizione di appoggiare il pallone comodamente in rete. Il ventiduenne originario della Guadalupa però inciampa sul medesimo e calcia incredibilmente a lato, regalando a "Mai dire gol" una perla d'altri tempi. Partita stracolma di errori tecnici: passaggi, conclusioni, poche idee, e pure l'arbitro ci mette del suo lasciando andare troppe volte il gioco a scapito di qualche fischio che calmerebbe gli animi.

Timidi segnali di vita calcistica nella ripresa. I primi applausi del Tardini arrivano per il povero Alberto Paloschi, che dopo tre minuti di gioco si infortuna a una coscia dovendo forzatamente abbandonare il campo. Paterno l'abbraccio di Panucci verso il giovane compagno, ma clamoroso come questa sia l'unica motivazione data al Tardini per applaudire i ventidue sul terreno. Il match sembra però prendere vigore e le squadre cominciano a giocare. Prima Rocchi prova il destro, alto, poi Biabiany calcia dal limite e trova una non facile respinta di Muslera; finalmente si gioca. Al 18' cambia la partita: su calcio d'angolo, mischione furibondo con colpo di testa di Stendardo parato da Mirante che respinge sui piedi di Floccari che calcia a botta sicura da pochi passi. Il pallone supera vistosamente la linea di porta e termina sul braccio di Paci che in tal modo respinge e allontana il pallone. Errore gravissimo di De Marco che non vede né sanziona nulla, rischiando di compromettere una gara già sufficientemente nervosa, ma la Lazio ha una "scusa" per cercare di vincere. Giustizia divina: passano cinque minuti e ancora sugli sviluppi di un corner la testata di Stendardo diventa pane per la moribonda Lazio, che va in vantaggio e intravede la luce. Minuti concitati quelli finali, con De Marco che perde ulteriormente il controllo espellendo Jimenez per qualche parola di troppo, pare, al guardalinee. La Lazio né fa tesoro e trova il gol del 2-0, grazie a una combinazione Floccari-Zarate che porta al gol l'argentino (non segnava dal 27 settembre), che spegne così i pericoli di pericolosi strascichi legati alla direzione del fischietto ligure. Vittoria che toglie momentaneamente i biancolesti dalla zona retroccesione mentre il Parma, di questo passo, rischia di ripiombarci.

LE PAGELLE

Panucci 5.5: per il primo tempo è il migliore dei suoi. Il suo merito, nella pochezza della partita, è quello di farsi trovare sempre in anticipo e pronto a buttarsi sugli attaccanti laziali dandogli molto fastidio. Un lumicino nel buio più completo. Nella ripresa però, dopo aver fatto il padre andando a consolare il povero Albertino Paloschi, è protagonista negativo con la mancata marcatura in occasione del gol di Zarate.

Morrone 5: Parte con qualche buona idea, ma col passare dei minuti, e ne bastano pochi, diventa quasi un uomo in più per la Lazio. Passaggi sbagliati, testa mai alta a cambiare il gioco, insomma, una partita da dimenticare.

Biabiany 5: il gol mangiato e metà primo tempo è una chicca da consegnare direttamente alla Gialappa's. Si fa notare per la sua velocità in un'altra incursione sul lato sinistro del campo e nulla più, veramente poca roba.

Ledesma 6,5: sufficienza piena, guadagnata sul campo ma anche di stima e di incoraggiamento. In una Lazio vistosamente impaurita anche della propria ombra, il suo tasso tecnico è quella speranzuola rimasta a Reja per poter intravedere un futuro migliore, che non abbia a che fare con la zona retrocessione. E' l'uomo d'ordine che mancava, difficile che riveda la panchina se non per problemi fisici.

Rocchi 5.5: Reja, appena arrivato, ha ridato subito spazio al suo capitano, che rinfrancato e rilanciato, si pensava avrebbe fatto faville. Ma nel piattume biancoceleste del primo tempo ci finisce fin da subito, non facendo altro che consegnare qualche pallone ai compagni. Zero tiri in porta. Purtroppo per lui, quando entra Zarate, cambia il risultato e l'argentino trova anche il gol del definitivo 2-0. Scalognato.

Zarate 6.5: dal 27 settembre (Lazio-Palermo) non trovava la via del gol, e l'arrivo di Reja non deve averlo affatto rincuorato. Il neo arrivato infatti l'ha subito fatto accomodare in panchina, dicendo di non guardare alla sola qualità individuale del singolo calciatore. Paura per Mauro, che dell'individualità ne fa il suo più grande vanto. Allora si siede in panchina, aspetta fiducioso e, fortuna vuole (vedi Rocchi per l'opposto), al suo ingresso, prima cambia il risultato poi realizza la rete del 2-0.

De Marco 4: sbaglia tutto dall'inizio alla fine. Comincia con la valutazione sul contatto Biava-Jimenez dopo soli tre minuti, continua peggiorando la situazione non riuscendo a controllare la gara. L'arbitraggio all'inglese gli dà contro: tanti, troppi i falli non sanzionati, pochissime le due ammonizioni e eccessiva, ma lo si valuterà meglio con la prova televisiva, l'espulsione di Jimenez. Tragicomica la svista colossale in occasione del gol-non gol della Lazio. Un errore che ha rischiato di cambiare un risultato e che farà discutere molto.

IL TABELLINO

PARMA (4-3-1-2): Mirante 6; Paci 5.5, Panucci 5.5, Lucarelli 5.5, Zaccardo 6; Morrone 5, Galloppa 5 (37' D. Zenoni sv), Antonelli 6; Jimenez 5; Bojinov 5 (1' st Paloschi sv, 8' st Lanzafame 5.5), Biabiany 5. A disp: Pavarini, Dellafiore, Castellini, Lunardini. All. Guidolin

LAZIO (3-5-2): Muslera 6; Biava 6, Stendardo 7, Radu 6.5; Lichtsteiner 6, Brocchi 6, Ledesma 6.5, Mauri 6 (37' st Firmani st), Kolarov 5.5; Rocchi 5,5 (21' st Zarate 6.5), Floccari 6. A disp: Berni, Siviglia, Firmani, Baronio, Hitzlsperger. All. Reja

ARBITRO: De Marco di Chiavari
MARCATORI: 23' st Stendardo (L), 43' st Zarate
AMMONITI: Morrone (P), Muslera (L)
ESPULSO: Jimenez per proteste (P)
 
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