| A tre giorni dal posticipo Lazio-Inter, non accenna a placarsi il polverone di polemiche, veleni e indignazione provocato dall'atteggiamento dei tifosi biancocelesti, che hanno regalato al clacio italiano un nuovo, discutibile primato: quello della prima curva apertamente schierata, durante una partita, contro la prooria squadra, pronta a fischiare contro i proprio giocatori rei di impegnarsi troppo, e ad esultare ai gol della squadra avversaria.
Nella ridda di dichiarazioni che continuano a sovrapporsi, si segnala quella di uno dei diretti interessati: Aleksandar Kolarov, primo giocatore della Lazio che ha trovato il coraggio di prendere le distanze dai propri tifosi con parole molto dure: "Sono sconvolto da quello che è accaduto l’altra sera - le dichiarazioni che l'esterno serbo ha rilasciato al sito del suo Paese Sportske.net - Non mi è mai capitata una cosa del genere. Invece di sostenerci e aiutarci a fare punti utili per la salvezza, i nostri tifosi ci hanno fischiato dall’inizio alla fine. Fischi e mugugni hanno accolto qualsiasi parata del nostro portiere, e ogni nostra offensiva, mentre le azioni degli avversari venivano applaudite. Ai gol dell'Inter c'è stata l'esultanza incredibile di quasi tutto lo stadio". Poi l'affondo più duro: "Non so se definire tutto ciò 'odio verso la Roma'. So che questo atteggiamento è andato oltre la rivalità sportiva, oltre il buon senso e l'intelligenza. Questa non è più passione, ma malattia".
Kolarov si preoccupa anche di difendere se stesso e i compagni, non negando però, e sarebbe difficile farlo, che la squadra è stata pesantemente condizionata dal clima: "Tutti hanno visto quanto ci siamo impegnati durante tutta la prima frazione di gioco. Dopo il vantaggio nerazzurro abbiamo ceduto, poi l'atmosfera sugli spalti ha fatto il resto. Immaginate come si possa giocare ascoltando il coro 'se vincete, ve menamo'. Soprattutto perché sappiamo che certa gente passa facilmente dalle parole ai fatti".
Ovviamente, è subito partito il gioco delle dietrologie, che vede in queste dichiarazioni un modo efficace per rompere con un Club in cui Kolarov non pare aver molta voglia di restare. Già a gennaio il giocatore è stato coretggiato da diverse squadre prestigiose, e il suo nome è stato a lungo accostato proprio all'Inter. Difficile che la prossima sessione di mercato si chiuda con un Kolarov ancora a Roma. Sarà pure vero, intanto però è da apprezzare la sincerità di chi chiama le cose col loro nome: malattia, e non passione.
Guido Guenci / Eurosport
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