Giappone, inferno tsunami: 200-300 cadaveri in spiaggia, decine di dispersi

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fogo1
view post Posted on 11/3/2011, 15:34




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TOKYO - Risveglio scioccante per il Giappone, destato da quello che è stato definito come uno dei terremoti più violenti degli ultimi 150 anni. Un sisma di magnitudo 8.9, seguito da diverse altre forti scosse di assestamento, ha devastato il Paese del Sol Levante: secondo le prime stime, ci sono almeno 95 morti, un numero «imponente» di dispersi e un allarme tsunami che si propaga praticamente in tutto l'Oceano Pacifico.
Oltre a causare almeno decine di morti e uno tsunami con onde alte fino a dieci metri, il terremoto sta creando apprensione per gli effetti sulle centrali nucleari del paese. Intanto una nave con a bordo 100 persone è stata travolta dallo tsunami che ha colpito il nord est del Paese. L'agenzia atomica internazionale dell'Onu, Aiea, ha annunciato che le quattro centrali nucleari giapponesi più vicine all'epicentro sono state bloccate con successo e si stanno ora raccogliendo informazioni su quali Paesi e strutture nucleari possano essere a rischio per lo tsunami scatenato dal sisma. Ma il governo giapponese ha dichiarato lo stato di emergenza per la centrale nucleare di Onagawa nella prefettura di Miyagi e ha fatto anche sapere che il processo di raffreddamento di uno dei reattori non sta procedendo come previsto, dopo che un inizio di incendio era stato segnalato in un edificio che ospita una turbina nella stessa centrale.
Secondo stime dei media, il terremoto, uno dei più violenti da quando viene misurata la magnitudo dei sisma ha causato almeno 42 morti ma si teme che il bilancio possa aumentare dato che una nave con circa 100 persone a bordo è stata travolta dallo tsunami. Inoltre un muro d'acqua alto 10 metri ha raggiunto la città di Sendai, nell'isola di Honshu nel nord-est del Giappone, dove il mare si è spinto fino a cinque chilometri all'interno della prefettura di Fukushima, dove - alemno secondo le prime informazioni - si concentra il maggio numero di vittime. Come mostrano immagini tv che rievocano quelle del disastroso tsunami che colpì l'Indonesia nel dicembre 2004 provocando almeno 130 mila morti. La prima scossa, seguita poi da altre di assestamento, è stata registrata alle 14.46 locali (le 6.46 in Italia) e un allerta tsunami è stato decretato in tutto l'Oceano tranne che per Stati Uniti e Canada continentali. In particolare è in vigore in Russia, Filippine, Indonesia, Papua Nuova Guinea, Australia, Figi, Messico, Guatemala, El Salvador, Costa Rica, Nicaragua, Panama, Honduras, Cile, Ecuador, Colombia e Perù. Mentre poco fa l'allarme è stato revocato per Taiwan e Nuova Zelanda.
Evacuazioni sono state ordinate alle Hawaii e in varie zone costiere di altri paesi. Nella capitale giapponese, l'antenna della Tokyo Tower, il simbolo della città nipponica e della ricostruzione post-bellica, si è piegata. Fra l'altro, un vasto incendio è scoppiato in una raffineria a Iichihara. Il ministro degli Esteri giapponese, Takeaki Matsumoto, ha dato annunciato che il paese accetterà aiuti internazionali: L'Italia ha già risposto all'appello, insieme con Germania, Francia, Gran Bretagna e Cina. «Siamo vicini al popolo giapponese in questa tragica circostanza e pronti a dare tutta l'assistenza e l'aiuto possibile al governo di Tokyo», ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Intanto l'unità di crisi della Farnesina ha consigliato agli italiani che si trovano nel sud del Giappone di tenersi informati sull'evolversi della situazione attraverso i mass media o il proprio agente di viaggio. L'Ambasciata d'Italia a Tokyo ha istituito una cellula di crisi per contattare gli italiani presenti nelle zone maggiormente colpite dal sisma e assisterli se necessario. Dopo ore d'ansia, si è appreso che i componenti della tournee del Maggio musicale fiorentino stanno bene. Ancora diverse ore dopo il sisma, la telefonia fissa e mobile era pressochè impossibile nell'area di Tokyo, dove invece ha resistito Internet. Le scosse di terremoto odierne hanno colpito la capitale giapponese nel pieno della giornata lavorativa, quando la popolazione di circa 13 milioni di persone raddoppia con l'arrivo dei pendolari, che adesso stanno cercando di tornare a casa a piedi.

CENTINAIA DI CADAVERI SU SPIAGGIA SENDAI Tra 200 e 300 cadaveri sono stati ritrovati su una spiaggia di Sendai, nell'isola di Honshu nel nord-est del Giappone, colpita dallo tsunami seguito al terremoto che ha devastato oggi il Giappone. Lo riferisce l'agenzia di stampa giapponese Jiji.

ONDE ANOMALE FINO ALLE HAWAII Una serie di onde anomale, frutto del terremoto e dello tsunami che ha colpito il Giappone, stanno iniziando a raggiungere l'arcipelago delle Hawaii, dove gli aeroporti sono chiusi e le coste sono state evacuate. È quanto si vede dalle immagini delle tv locali, ma non si hanno notizie di danni. Le prime immagini dalle isole del Pacifico, dov'è ancora notte fonda, non sono particolarmente impressionanti: le onde sono più forti del solito ma non sembrano in grado di provocare ingenti danni, almeno a prima vista. Le autorità statunitensi hanno esteso l'allarme tsunami alLe coste del Pacifico, e in particolare alle aree centro-meridionali della California. Le prime onde, che non dovrebbero essere paRticolarmente forti, sono attese intorno alle 09:00 locali, le 18:00 in Italia.

EMERGENZA NUCLEARE Il governo giapponese ha dichiarato lo stato di emergenza per la centrale nucleare di Onagawa nella prefettura di Miyagi, in seguito al violento terremoto che ha colpito oggi il Giappone. Lo riferisce la Bbc. Il governo fa anche sapere che il processo di raffreddamento di uno dei reattori non sta procedendo come previsto.

EVACUATA ZONA CENTRALE Sono stati invitati ad evacuare la zona intorno ad una centrale nucleare, nella prefettura di Fukushima (nord-est), circa 2000 abitanti, poco dopo il forte terremoto che ha colpito il Giappone oggi. Lo hanno riferito le autorità locali. Dovranno lasciare d'urgenza le loro abitazioni nel raggio di due chilometri dalla centrale nucleare alle porte delle città di Okuba e Futaba, a causa dei problemi di raffreddamento a un reattore. In altri termini, riferisce la tv nipponica, il livello dell'acqua è in forte calo e potrebbe causa la fuga di gas radioattivi.

NAVE CON 100 PERSONE TRAVOLTA DA TSUNAMI Una nave con a bordo 100 persone è stata travolta dallo tsunami che ha colpito il nord est del Giappone. Lo riferisce l'agenzia di stampa Kyodo.

TRENO SPARISCE Un treno in servizio sull'area costiera della prefettura di Miyagi, nel Giappone nordorientale, risulta attualmente disperso dopo il passaggio di un violento tsunami a seguito del sisma. Lo riferisce la polizia nipponica, secondo cui al momento non è noto il numero dei passeggeri che si trovavano a bordo del convoglio. Il treno, al momento della prima scossa di magnitudo 8,8, era in servizio sulla linea che connette le città di Sendai e Ishinomaki.

MAGGIO MUSICALE A TOKYO, STANNO BENE Dopo ore d'ansia a seguito del terremoto in Giappone «giungono notizie rassicuranti da Tokyo. Tutti i componenti della tournee del Maggio musicale fiorentino stanno bene». È il messaggio che si legge sul sito web del Teatro. Orchestra, coro, tecnici e staff del Maggio si trovano nella capitale nipponica per un tour che, tra l'altro, rientra nelle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Sempre sul sito del Maggio si ricorda che per i familiari che volessero avere notizie dei loro parenti a Tokyo c'è un numero a loro dedicato. Il Sindaco Matteo Renzi e la sovrintendente del Teatro Francesca Colombo si mantengono in continuo contatto con l'Unità di crisi del Ministero degli Esteri e con l'Ambasciatore italiano a Tokyo per monitorare la situazione che al momento non desta preoccupazione per gli orchestrali del Maggio. Molti hanno fatto ritorno a piedi dopo due ore e mezza di cammino in albergo, a causa del blocco dei mezzi pubblici e del traffico, e tutti trascorreranno la notte nelle zone di sicurezza predisposte dalle autorità giapponesi. La tournee del Teatro del Maggio non si interrompe: il 13 andrà in scena Tosca a Yokohana. «In questo momento - afferma Francesca Colombo - siamo la comunità italiana più numerosa in Giappone, investiti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano del ruolo di ambasciatori della cultura italiana nel mondo per i festeggiamenti dei 150 anni dell'Unità, siamo convinti che dalla musica si possa ripartire. Proprio per questo avverto la necessità di essere quanto prima possibile insieme a tutto il Teatro a Tokyo». La sovrintendente partirà domani.

TRENI FERMI, MILIONI A PIEDI
Sono ancora fermi e lo saranno per un tempo non ancora definito i trasporti su rotaia nell'intera area di Tokyo. Lo ha detto il segretario del governo nipponico, Yukio Edano, che ha invitato i cittadini a non tentare di fare subito ritorno a casa per evitare situazioni di panico. Le scosse di terremoto odierne hanno colpito la capitale giapponese nel pieno della giornata lavorativa, quando la popolazione di circa 13 milioni di persone raddoppia con l'arrivo dei pendolari, che adesso stanno cercando di tornare a casa a piedi.

MIGLIAIA DI VOLTE PIU' POTENTE DI L'AQUILA È stato «alcune migliaia di volte» più violento di quello dell'Aquila del 6 aprile 2009, il terremoto che ha colpito il Giappone, Lo ha detto il funzionario di sala sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Francesco Mele. «La magnitudo - ha spiegato - si calcola su una scala logaritmica, per cui all'aumento di ogni grado corrisponde un aumento pari a un fattore 30». Di conseguenza un terremoto di magnitudo 8,2 è 900 volte più violento rispetto a un sisma di magnitudo 6,2, come quello che ha colpito L'Aquila tre anni fa. Per il presidente dell'Ingv, Enzo Boschi, il terremoto avvenuto oggi in Giappone «è stato di una violenza che non ha paragone rispetto a quella del terremoto de L'Aquila: l'energia liberata dal sisma di oggi è stata di circa 30.000 volte maggiore. A confronto, il terremoto de L'Aquila del 2009 è trascurabile in termini di energia». Tuttavia il terremoto de L'Aquila ha avuto comunque conseguenze devastanti perchè «è avvenuto sotto una città antica, con case costruite secoli fa e edifici moderni mal fatti». Sebbene notevolmente più violento, il terremoto in Giappone non ha colpito direttamente le città perchè è avvenuto in mare e in un Paese che ha fatto dell'ingegneria antisismica il suo fiore all'occhiello«.

INVIATO ANSA: ESPERIENZA ALLUCINANTE «Un'esperienza allucinante»: che lo dica un italiano può apparire normale, ma che sia descritta con tanto pathos dai giapponesi, soliti a convivere con le scosse sismiche, dà l'idea della forza straordinaria del sisma che ha colpito l'intera costa orientale del Giappone. Ho visto la gente riversarsi subito per strada non appena si è capito che la prima scossa delle 14.46 (6.46 in Italia, di magnitudo 7.9 rivista dalla Jma a 8.8) non era affatto passeggera. Almeno un minuto, interminabile, cui ne sono seguite altre di assestamento che hanno fatto aumentare la gente per strada e in un'area, accanto all'ambasciata americana, piena di uffici. Non ho visto scene di panico, anzi battute e sorrisini di stupore per quanto stava accadendo, sussurrate quasi sottovoce, malgrado l'asfalto sotto i piedi sembrasse più il tapis roulant di aeroporti e grandi magazzini rendendo precario l'equilibrio, mentre i pali della luce e dei semafori oscillavano come potenti fionde. La polizia dinanzi alla rappresentanza diplomatica Usa ha allora preso i megafoni e ha invitato tutti «a non creare ingorghi» e a raggiungere le aree del quartiere deputate a funzionare da raccolta della popolazione in caso di «eventi catastrofali». Sono spuntati diversi elmetti di plastica, qualcuno ha preso il kit da sopravvivenza, obbligatorio negli uffici e dei luoghi pubblici. A distanza di poco più di mezz'ora una seconda e potente scossa ha spinto altre persone per strada, con molte ragazze scalze e senza tacchi, mentre anche in tv i giornalisti hanno indossato gli elmetti. Dopo più di un'ora c'era una tranquillità relativa e surreale, con i tremolii apparsi quasi normali. A questo punto mi sono posto e ho posto una domanda su tutte: «cosa sarebbe successo in Italia di fronte a una scossa del genere?». «Da questo punto di vista - ha risposto serafico un dipendente di una società di trading - è meglio stare in Giappone».

ITALIANO A TOKYO: TERRA TREMAVA COME IL MARE Durante il violento terremoto che ha scosso il Giappone alle 7 di questa mattina (ora italiana) le terra ha vibrato talmente tanto che «sembrava di stare su una nave in mare aperto»: lo ha detto all'ANSA Mauro Politi, ricercatore post dottorale presso l'International Christian University di Mitaka, periferia di Tokyo, raggiunto al telefono. «Qui a Tokyo la scossa è stata spaventosa sia in intensità che durata - spiega il ricercatore, che vive da un anno in Giappone - ma anche la sensazione è stata diversa dal solito. Vivendo qui per un lungo periodo si fa l'abitudine a scosse frequenti e importanti; ma se normalmente tutto attorno vibra, oggi sembrava di stare su una nave in mare aperto. Credo che la scossa principale sia durata ben più di un minuto, attorno alle 14.45 ora locale, e le scosse minori stanno continuando ininterrotte e nitide». Intanto, la popolazione reagisce compatta alle conseguenze del terremoto: «La gente è organizzata - continua Mauro - ho visto molti uscire dalle case con caschetto e valigetta. La tv continua a far vedere pochi video di danni che, data l'entità dell'evento, oserei dire minori: 'calcinaccì crollati, prodotti nei supermercati che caduti dalle mensole e una raffineria in fiamme. Le immagini più impressionanti sono però quelle dello Tsunami arrivato in una delle province a nord di Tokyo. A pochissimi minuti dalla scossa principale però ogni canale televisivo presentava una chiara allerta per le zone costiere interessate». Al momento, conclude il ricercatore, «la conseguenza del terremoto più evidente qui a Tokyo è una paralisi quasi completa delle linee ferroviarie e metropolitane, il che significa totale incapacità di movimento per gran parte della popolazione».

TRA I 10 PIU' VIOLENTI IN 150 ANNI
Il terremoto di magnitudo 8,9 che ha colpito il Giappone è fra i dieci più violenti avvenuti negli ultimi 100-150 anni, ossia da quando esistono gli strumenti per calcolare l'energia liberata dai terremoti. Lo ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi. Fra i terremoti più forti che si ricordino, quello del Giappone occupa il settimo posto. A dominare incontrastato è il terribile sisma di magnitudo 9,5 che nel 1960 ha colpito il Cile, seguito da quello, di magnitudo 9,2, che quattro anni più tardi ha sconvolto l'Alaska. Questi due sismi, come gli altri più violenti finora registrati e come quello che ha appena colpito il Giappone, sono avvenuti lungo la zona sismica più irrequieta del pianeta, la Cintura di Fuoco del Pacifico. Il terzo terremoto più violento finora noto è stato quello di magnitudo 9,1 che si è abbattuto il 26 dicembre 2004 su Sumatra, generando un devastante tsunami. Seguono tre sismi di magnitudo 9,0 avvenuti nel 1952 nella penisola russa della Kamchatka, nel 1868 in Cile e nel 1700 in Canada e Stati Uniti. Segue il terremoto di magnitudo 8,9 che oggi ha colpito il Giappone.

ECCO COME RESISTONO GLI EDIFICI Cosa rende gli edifici giapponesi così 'resistentì ai terremoti, tanto da uscire indenni anche da scosse di forte magnitudo come quella verificatasi oggi nel nord est del Paese asiatico? La risposta, sottolinea il responsabile dell'Istituto di tecnologia delle costruzioni del Cnr de L'Aquila Giandomenico Cifani è, essenzialmente, racchiusa in quattro elementi: materiali, nuove tecnologie, progetti e qualità del terreno. Innanzitutto, precisa l'esperto, «va detto che il Giappone ha una grande tradizione nell'edilizia anti-sismica proprio per la frequenza dei terremoti nella regione, ed a 'giocare a favorè è anche il fatto che l'edilizia pubblica è quasi tutta recente e dunque costruita con criteri all'avanguardia». Quindi, un riferimento alla situazione italiana: «Con la recente normativa antisismica del 2008 - rileva Cifani - si stabiliscono nuovi criteri di efficacia ma va ricordato che l'Italia, a differenza di altri Paesi, detiene un patrimonio storico-architettonico enorme che richiede un'attività di prevenzione e tutela anti-sismica 'ad hoc»'. Detto questo, resta il primato delle case e palazzi giapponesi a 'prova di scossà: «Fondamentale - spiega Cifani - è prima di tutto la qualità dei materiali utilizzati ed il rapporto quantitativo tra cemento e ferro impiegati, aspetto questo rigorosamente monitorato in Giappone». Secondo elemento è l'utilizzo di tecnologie mirate come gli isolatori sismici: si tratta di isolatori che, posti tra le fondazioni e l'edificio, fanno in modo che in caso di sisma il terreno non trasferisca energia all'edificio. È come se, afferma Cifani, «la costruzione fosse posta su dei pattini che le permettono di resistere alle oscillazioni dovute al sisma». Per edifici a prova di terremoto, rilevante, prosegue l'esperto del Cnr, è inoltre «la regolarità in pianta e in elevazione». In altri termini, «più un edificio è irregolare nella forma, più risente dell'effetto delle scosse. Così - esemplifica Cifani - un edificio a pianta quadrata risulta più 'sicurò di uno a pianta irregolare, come la pianta a 'C»'. Quanto all'altezza dell'edificio, questa «non rappresenta un fattore di rischio di per sè - precisa - mentre è importante la regolarità delle masse in altezza». Ulteriore elemento è l'esame della qualità del terreno su cui si edifica: «Ci sono terreni che possono provocare un'amplificazione delle onde sismiche, come quelli alluvionali. Dunque - avverte Cifani - a parità di scossa e di edifici, i danni possono variare proprio a seconda del tipo di terreno su cu si è edificato». Tutte caratteristiche, quelle menzionate, presenti nell'edilizia anti-sismica giapponese: «Un'edilizia all'avanguardia - conclude l'esperto - che può contribuire, se non ad azzerare, quanto meno a limitare le conseguenze catastrofiche di un forte sisma».

TORNA LA CINTURA DI FUOCO È l'area più irrequieta della Terra, la cosiddetta Cintura di Fuoco lungo la quale oggi è avvenuto il terremoto che ha colpito il Giappone. Le scosse più violente e i vulcani più esplosivi del pianeta si concentrano lungo questa fascia che si estende per 40.000 chilometri e che avvolge l'oceano Pacifico, dall' estremità meridionale del Sud America fino all'Alaska, arrivando fino alla penisola russa della Kamchatka e poi scendendo giù fino a toccare in pieno Giappone, Filippine, Indonesia fino alle isole Tonga. «In tutta questa zona sono in gioco energie molto superiori rispetto a quelle possibili nel resto del pianeta», ha osservato il direttore del dipartimento di Scienze della Terra dell'università di Roma La Sapienza, Gabriele Scarascia Mugnozza. Sono avvenuti qui tutti i terremoti più violenti mai registrati: quello di magnitudo 9,5 che ha colpito il Cile nel 1960, il sisma di magnitudo 9,2 avvenuto nel 1964 in Alaska e quello del 26 dicembre 2004 a Sumatra, di magnitudo 9,1. Anche i vulcani che si trovano in questa zona sono celebri per spaventose eruzioni, come il Krakatoa che nel 1883 ha provocato il boato più forte mai avvertito sulla Terra, il Monte Sant'Elena, sulla costa americana del Pacifico, che si è svegliato in modo violentissimo nel 1980 ed ha ispirato il film «Uragano di fuoco». La Cintura di Fuoco è una zona così turbolenta perchè «qui le placche oceaniche del Pacifico scorrono al di sotto delle placche continentali di Nord e Sud America, generando terremoti, vulcani e dando origine a catene montuosa dall'Alaska alla Terra del Fuoco», ha detto l'esperto. Scorrendo una contro l'altra, le placche accumulano deformazioni e, con esse, energia che viene liberata generando terremoti. Si può immaginare, ha detto ancora Scarascia Mugnozza, «la placca del Pacifico come se fosse attraversata da due nastri trasportatori che scorrono molto velocemente: uno è diretto a Est e va a collidere con la placca continentale nordamericana e sudamericana; l'altro che va a Ovest, verso la placca asiatica delle Filippine e verso la placca australiana». All'origine di questo fenomeno c'è una serie di vulcani sottomarini, la cui attività produce nuova crosta oceanica. Questa, scorrendo, va in profondità, si fonde e torna a dare origine a vulcani e terremoti.

TSUNAMI: I PRECEDENTI
I principali tsunami accaduti nel mondo:
12 DICEMBRE 1992, INDONESIA - un terremoto di magnitudo 6,8 Richter colpisce l'isola di Flores in Indonesia, provocando un'onda gigantesca di 25 metri che sommerge due piccole isole. Il bilancio complessivo delle vittime è di circa 2.500 morti.
12 LUGLIO 1993, GIAPPONE - un terremoto di magnitudo 7,8 Richter al largo delle coste di Hokkaido, in Giappone, provoca uno tsunami che travolge soprattutto la zona turistica dell'isola Okushiri, causando circa 200 morti.
3 GIUGNO 1994, GIAVA - almeno 200 morti nell'area di Banyuwangi, nella punta orientale dell'isola di Giava, in Indonesia, per uno tsunami provocato da una scossa di magnitudo 5,9 Richter.
5 OTTOBRE 1994, GIAPPONE - uno tsunami, conseguenza di un terremoto al largo di Hokkaido, in Giappone, colpisce le isole Kurili e uccide una decina di militari russi.
15 NOVEMBRE 1994, FILIPPINE - circa 60 sono le vittime dello tsunami che si abbatte sull'isola di Mindoro, nelle Filippine, a sud di Manila, in conseguenza di un terremoto di magnitudo 6,7 Richter con epicentro in mare aperto.
26 DICEMBRE 2004, SUD-EST ASIATICO - Un terremoto sottomarino al largo dell'isola di Sumatra (Indonesia), di magnitudo 9.3 - il più potente degli ultimi 40 anni - provoca uno tsunami che tocca le coste di una decina di paesi del sud-est asiatico , facendo più di 220mila morti. Nella provincia indonesiana di Aceh, dove le onde hanno raggiunto i 30 metri, rimangono uccise 168mila persone.
17 LUGLIO 2006, INDONESIA - Un terremoto sottomarino di magnitudo 7.7 provoca uno tsunami sulle coste dell'isola di Giava, facendo 654 persone.
2 APRILE 2007, ISOLE SALOMONE - 52 persone rimangono uccise in uno tsunami, seguito ad un terremoto di magnitudo 8, che colpisce la parte ovest delle isole Salomone, nel sud Pacifico.
29 SETTEMBRE 2009, SAMOA - Oltre 190 persone muoiono alle isole Samoa, Tonga e Samoa a americane dopo un sisma di magnitudo 8 che provoca uno tsunami.
27 FEBBRAIO 2010, CILE - Un sisma, seguito da uno tsunami, colpisce il Cile centromeridionale uccidendo 555 persone.
25 OTTOBRE, INDONESIA - Oltre 400 persone trovano la morte in uno tsunami provocato da un potente terremoto di magnitudo 7.7 sull'arcipelago di Mentaui, al largo di Sumatra.

I TERREMOTI PIU' VIOLENTI Ecco un elenco dei più devastanti terremoti che hanno colpito il Giappone dal disastroso sisma che nel 1995 rase al suolo la città di Kobe. - 25 marzo 2007 - un sisma di magnitudo 6,9 colpisce la penisola di Noto, circa 300 chilometri a ovest di Tokyo, provocando la morte di una persone, il ferimento di oltre 200 e la distruzione di centinaia di case - 16 lug 2007 terremoto di magnitudo 6,8 colpisce la prefettura di Niigata, circa 250 chilometri a nordovest di Tokyo, provocando la morte di 11 persone e il ferimento di 1950. Il sisma provoca danni alla centrale nucleare più grande del mondo, con una modesta perdita radioattiva - 16 ago 2005 - Un violento sisma di 7,2 gradi Richter colpisce la regione nord-orientale dell'isola di Honshu, prefettura di Miyagi, provocando una trentina di feriti. - 6 ottobre 2000: sisma di 7,3 gradi nella prefettura di Tottori, sudovest dell'isola Honshu. 120 feriti. - 23 luglio 2005: una ventina di feriti a Tokyo per il forte sisma di 6 gradi - 20 marzo 2005: un morto e 400 feriti per un movimento tellurico di 7 gradi nella regione meridionale di Fukuoka. - ottobre 2004: 65 morti e circa 3.000 feriti e 100.000 sfollati per il sisma di 6,8 gradi nella regione di Niigata - settembre 2003: un morto e circa 500 feriti per un terremoto di 8,3 nell'isola settentrionale di Hokkaido. - maggio 2003: un centinaio di feriti per un sisma di 7 gradi nella provincia di Miyagi. - ottobre 2000: un centinaio di feriti per un terremoto di 7,3 nella provincia di Tottori. - 17 gennaio 1995: sisma di 7,3 gradi Richter fa tremare Kobe, Osaka e Kyoto. 6.500 morti, oltre 40.000 feriti, 250.000 case distrutte.

COME SI FORMA UNO TSUNAMI Una gigantesca quantità d'acqua spostata dalla liberazione di una fortissima energia scatenata da un evento sismico: cominciano così i terribili Tsunami, le gigantesche onde come quella generata sette anni fa, il 26 dicembre 2004, nel Mar delle Andamane e nel Sud-Est asiatico. Oltre che dai terremoti, questi fenomeni possono essere generati anche da vulcani sottomarini, da esplosioni o dall'impatto di meteoriti. Il termine giapponese Tsunami significa letteralmente «onda del porto», a indicare l'impatto violento di questi fenomeni sulle coste. Nel caso di un terremoto, come è accaduto oggi in Giappone, l'onda viene generata dalla spinta che avviene nel momento in cui la crosta terrestre si deforma progressivamente fino a fratturarsi. Le deformazioni che avvengono sul fondale creano perturbazioni nell'equilibrio dell'acqua finchè l'energia liberata al momento della frattura non provoca l'onda. Una grande quantità d'acqua comincia così a spostarsi ad una velocità notevole, paragonabile a quella di un aereo di linea (700 km all'ora). Un fenomeno impressionante ma appena percettibile in mare aperto perchè l'onda all'inizio è lunghissima: la sua lunghezza è centinaia di volte maggiore rispetto all'altezza e di conseguenza la pendenza dell'onda è quasi impercettibile. Quando, però l'onda comincia ad avvicinarsi alla costa le cose cambiano. L'onda infatti rallenta non appena entra in acque basse e la sua energia può concentrasi fino a creare un vero e proprio muro d'acqua alto fino a 30 metri. L'impatto è devastante perchè onde come queste hanno una capacità di erosione tale da cancellare in un attimo spiagge e vegetazione, distruggere le case e gli edifici che si trovano sulla costa e da provocare allagamenti fino a centinaia di metri nell'entroterra. Quando un terremoto nelle profondità marine rilascia la sua energia nell'oceano si produce un fenomeno simile a quello generato da un sasso che viene lanciato in uno stagno: delle onde d'urto cioè che si allontanano circolarmente dal luogo dell'impatto. Nel caso dello Tsunami tuttavia la forza di queste onde d'urto si esaurisce presto in alcune direzioni, mentre si rafforza in altre, a seconda degli ostacoli che incontra. Lo Tsunami è in realtà costituito da un treno di onde che viaggiano a migliaia di metri di profondità. Queste onde d'urto non sono molto alte in alto mare e le navi di una certa dimensione non ne sono colpite in modo particolare. Il problema nasce quando l'enorme energia dello Tsunami viene convogliata dalla particolare conformazione di alcune coste (ad esempio quelle frastagliate e piene di insenature di alcuni arcipelaghi dell'Oceano Indiano), dai fondali bassi man mano che la costa s'avvicina o da altri ostacoli, magari artificiali come un grande porto.


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Grifone79.
view post Posted on 11/3/2011, 15:54




terrificante
 
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