La sconfitta di domenica pomeriggio a Verona rappresenta il momento più basso nel difficile rapporto tra i tifosi della Fiorentina e l'allenatore Sinisa Mihajlovic. Ma se non si sta parlando solo ed esclusivamente del possibile esonero del serbo è per colpa di un altro caso piuttosto scottante esploso nell'immediato post-partita.
Le immagini televisive hanno infatti mostrato come Riccardo Montolivo si sia messo a ridere in modo apparentemente inspiegabile durante il minuto di silenzio osservato al Bentegodi prima della sfida con il Chievo. Un fatto molto spiacevole, che è ormai divenuto argomento di discussione in tutti i forum di tifosi, specie quelli gigliati.
Il centrocampista della Fiorentina si è subito accorto di averla combinata grossa e ha così affidato le proprie scuse al sito web del club toscano. "Mi sono vergognato quando ho visto il fotogramma del mio sorriso durante il minuto di silenzio - ha scritto Montolivo - e di raccoglimento per le vittime dell'alluvione, una smorfia che non ricordo, inspiegabile e totalmente fuori luogo".
"Purtroppo non mi sono reso conto di nulla e del fatto che il minuto di silenzio fosse già iniziato, la tensione del pre-partita può giocare brutti scherzi - ha aggiunto -. Non ci sono però giustificazioni per un gesto così inopportuno, perciò mi scuso con le persone che si sono sentite offese e mi stringo a tutti coloro che hanno vissuto questo terribile dramma, specialmente ai famigliari delle vittime".
Ma come mai si sarà messo a ridere? Secondo alcuni potrebbe essere successo qualcosa di inopportuno e casuale, data l'occasione, tra lui e Alessandro Gamberini. Anche il capitano viola, infatti, ha presentato un'insolita smorfia durante il minuto di raccoglimento.
E lo stesso Gamberini si è scusato: "Apprendo che una mia smorfia durante il minuto di silenzio ha fatto pensare a qualcuno ad una mia mancanza di rispetto nei confronti delle vittime dell'alluvione di Genova. Se così fosse me ne scuso profondamente e ribadisco la vicinanza mia e di tutta la squadra nei confronti delle famiglie delle persone che hanno perso la vita nel disastro".
