Un'incredibile Vergogna... Solo in Italia possono succedere 'ste cose!!

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view post Posted on 1/12/2011, 17:41

Spirito Guerriero

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Il processo contro gli assassini di Lea Garofalo, la collaboratrice di giustizia rapita, torturata e infine sciolta nell'acido, deve ripartire da zero. L'avevamo anticipato qualche giorno fa, ora è arrivata la conferma ufficiale. L'hanno stabilito i giudici della prima corte d'Assise di Milano, accogliendo le richieste delle difese. Nonostante le rassicurazioni del Ministero, il processo viene azzerato perché il presidente della Corte d'Assise Filippo Grisolia ha lasciato il Tribunale di Milano dopo la nomina a capo di gabinetto proprio del ministero della Giustizia. Gli avvocati difensori tra cui quelli di Carlo Cosco, marito della vittima accusato dalla figlia Denise, non hanno dato il consenso per mantenere valide le prove finora raccolte in dibattimento, tra cui la testimonianza di Denise, la figlia che la testimone di giustizia uccisa ha avuto con Carlo Cosco e che vive da tempo sotto tutela. Giovedì mattina sono stati sentiti tre testimoni. Il processo continuerà il prossimo 19 dicembre.

A LUGLIO, BASTA CARCERE - Lea Garofalo sarebbe stata uccisa per la sua decisione di collaborare con la giustizia. Secondo la ricostruzione investigativa, fra il 24 e il 25 novembre di due anni fa, la donna è stata rapita a Milano, davanti all'Arco della Pace, poi torturata affinché raccontasse quello che aveva rivelato ai magistrati e infine uccisa con un colpo di pistola alla nuca. Il cadavere fu sciolto nell'acido in un terreno nel comune di San Fruttuoso, vicino a Monza. Un ritardo nel procedimento sarebbe molto grave: se entro luglio non si arriverà alla sentenza di primo grado i sei imputati ora in carcere, tra i quali Cosco, potrebbero ritornare in libertà per la scadenza dei termini di custodia cautelare. I sei vennero arrestati a ottobre dell'anno scorso dai carabinieri di Milano coordinati dal pm della Dda Marcello Tatangelo e dalla collega Maria Letizia Mannella.

ARRESTATO L'AVVOCATO - Non solo. L'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano sul tribunale di Reggio Calabria, che mercoledì ha portato tra l'altro all'arresto del giudice Vincenzo Giglio e dell'avvocato Vincenzo Minasi, potrebbe causare ulteriori problemi al procedimento. L'avvocato Minasi infatti è il difensore di uno dei sei imputati nel processo. Vincenzo Minasi, 55 anni, penalista, nato a Palmi ma domiciliato a Fino Mornasco (Milano) e con studi a Milano e Como, è anche il difensore di Maria Valle, la figlia del capo clan Francesco, della quale tempo fa aveva ottenuto l'annullamento dell'arresto in Cassazione. È stato raggiunto da un doppio provvedimento restrittivo: è stato arrestato in esecuzione di un'ordinanza emessa dal gip di Milano su richiesta della Dda lombarda e gli è stato notificato un provvedimento di fermo emesso nei confronti suoi e di altre tre persone dalla Dda di Reggio Calabria.







Oggi.it







Personalmente trovo l'accaduto assolutamente ripugnante, di una vergogna inequiparabile, che merita il più ampio risalto possibile... Signor Ministro, SI VERGOGNI lei e chi l'ha eletta!


Questo è l'indirizzo della nota a difesa di Lea Garofalo che gira su facebook, chiedo a chiunque usi il social network di condividerla nella sua bacheca affinchè tutti sappiano...

https://www.facebook.com/notes/1000000-di-f...286739911364745
 
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