Vieri vince la causa: l'Inter pagherà 1 mln

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fogo1
view post Posted on 3/9/2012, 16:24




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Vi ricordate l'intricata vicenda delle intercettazioni che aveva visto protagonista Bobo Vieri ai tempi della sua militanza all'Inter? L'ex attaccante della Nazionale aveva denunciato di essere stato pedinato dalla società nerazzurra, che lo aveva fatto seguire durante le sue uscite serali e che aveva intercettato più di una volta le sue telefonate.

A dare ulteriore conferma alla tesi sostenuta da Vieri, anche le parole di Melissa Satta, ai tempi ex compagna dell'ex calciatore, che attribuiva ai pedinamenti dell'Inter l'insonnia del fidanzato. E bene, a distanza di qualche anno, è arrivata la sentenza del Tribunale: Christian Vieri aveva ragione, l'Inter spiava il suo ex attaccante e per questo deve essere condannata.

Un milione di euro. Questo il risarcimento che Inter e Telecom Italia (la vicenda risale ai dossier illegali della passata gestione di Telecom) dovranno versare a Vieri per lo "spionaggio" che lo ha visto suo malgrado protagonista ai tempi della sua militanza in nerazzurro. Vieri, che in un secondo momento aveva anche accusato l'Inter di evadere le tasse ("Per pagare meno mi dissero che una parte dello stipendio me l'avrebbe corrisposto Telecom..."), aveva chiesto un risarcimento di 12 milioni di euro a Telecom e di 9.250 all'Inter. Alla fine si è deciso di chiudere la vicenda con un milione.
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Grifone79.
view post Posted on 3/9/2012, 16:33




vista la richiesta è andata benone! :)
 
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\jack bauer\
view post Posted on 3/9/2012, 20:18




Infatti....
Vieri e' il Clemente Mastella del calcio italiano... Va dove lo porta il...denaro :rolleyes:
Tutto sto casino x un milione????
 
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InteristaRosicone&Falso
view post Posted on 4/9/2012, 15:57




Con un duro editoriale pubblicato su "Libero", il collega Miska Ruggeri, attacca l'Inter dopo la condanna per "spionaggio" inflitta ieri alla società nerazzurra e a Telecom, chiamate a pagare un milione all'ex bomber Christian Vieri, pedinato nel 2001 e 2004: "Se la giustizia sportiva fa acqua da ogni parte, e gli esempi sono troppo numerosi e noti per essere qui riportati, quella ordinaria, di tanto in tanto, funziona - ha scritto il giornalista, sulle colonne del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro -. E stavolta lo ha dimostrato. Svelando, con quel timbro dei tribunali che tanto piace, al punto che molti con esso vorrebbero riscrivere la storia del calcio, la barzelletta degli «onesti». Altro che vittime innocenti dei maneggi di Calciopoli, questa sì adesso da riscrivere davvero. Qui siamo davanti a una vera e propria centrale di spionaggio, dipinta di nerazzurro, che spiava i propri calciatori, gli arbitri e gli avversari. Moggi compreso, tramite un ex manager della Telecom morto suicida. Per poi consegnare tutto al vicepresidente dell’Inter Facchetti. Insomma, non riuscendo a vincere nulla sul campo nonostante i milioni e milioni di euro investiti, o perché avevano una squadra di bidoni o perché i loro campioni si davano alla bella vita o perché semplicemente non erano baciati dalla fortuna o per qualsiasi altro motivo, provavano a farlo fuori, in segreteria direbbe Mourinho, ricorrendo a ogni mezzo. Legale o illegale. Pedinando e intercettando a tutto spiano. E poi, se un tuo giocatore non rende come preventivato (cosa tutta da dimostrare, visto che Vieri e Ronaldo, pur tra inevitabili alti e bassi, hanno onorato la maglia con il sudore e i numerosissimi gol segnati), lo convochi in sede, lo affronti a muso duro e quindi lo mandi via. Ma non lo tratti come un mafioso o uno spacciatore di droga".

da tuttojuve.com
 
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\jack bauer\
view post Posted on 4/9/2012, 16:29




Lo dico seriamente.... Qualcuno avvisi Vieri e gli dica che, x comperare un appartamento a Linate, un milione non basta manco x l'acconto :prrr:
 
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InteristaRosicone&Falso
view post Posted on 4/9/2012, 17:11




Vieri, sentenza contro Inter va alla giustizia sportiva

Gli avvocati dell'ex attaccante nerazzurro chiederanno la riapertura del procedimento che era stato archiviato

Vieri, sentenza contro Inter va alla giustizia sportiva© LaPresse
MILANO- L'avvocato di Bobo Vieri, Danilo Buongiorno, trasmetterà alla Giustizia sportiva, per chiedere la riapertura del procedimento che era stato archiviato, la sentenza con la quale Inter e Telecom sono state condannate a pagare un milione di euro all'ex calciatore per un'attività di dossieraggio ai suoi danni. La società nerazzurra e quella telefonica sono state condannate per violazione della privacy. Un primo procedimento a carico dell'Inter era stato archiviato dalla Figc.

LE MOTIVAZIONI - Bobo Vieri ha subito "un'indebita intromissione nella propria sfera privata" che gli ha causato "uno stato di disagio, malessere, ansia e sofferenza psico-fisica". È un passaggio delle motivazioni della sentenza con cui il giudice di Milano Damiano Spera ha condannato l'Inter e Telecom al risarcimento di 1 milione di euro a favore dell'ex attaccante nerazzuro per la vicenda dello 'spionaggio' i suoi danni messo in atto dalla security di Telecom quando era guidata da Giuliano Tavaroli.

"Le prove testimoniali - scrive il giudice della decima sezione del Tribunale civile di Milano - hanno comprovato che l'apprendimento della notizia di aver subito una rilevante violazione della propria vita privata ha comportato" per Vieri, che nella causa è assistito dall'avvocato Danilo Buongiorno, "una indubbia sofferenza". Secondo il magistrato, "tale circostanza appare del resto verosimile in quanto può ritenersi massima di comune esperienza che un'indebita intromissione nella propria sfera privata da parte di soggetti estranei, tanto più quando viene effettuata in modo subdolo e con modalità illecite, ingenera nella vittima uno stato di sofferenza".

Del resto, si legge ancora nelle motivazioni, anche la perizia medica sulle condizioni dell'ex attaccante stilata da due esperti (Vieri aveva detto di soffrire di insonnia e di una forma depressiva da quando aveva saputo di essere stato spiato e pedinato) "ha confermato uno stato di disagio, malessere, ansia e sofferenza psico-fisica che, sebbene inidoneo a comprovare la lesione (temporanea e permanente) del diritto alla salute, integra il danno non patrimoniale in esame". All'ex bomber, infatti, che aveva chiesto alla Telecom e all'Inter in totale oltre 21 milioni di euro di danni, non sono stati riconosciuti il danno patrimoniale e il "danno non patrimoniale da lesione del bene salute", ma quello "non patrimoniale da lesione del diritto alla privacy". Ai fini della liquidazione del danno, chiarisce il giudice nella sentenza, "deve altresì tenersi conto della durata dell'attività illecita delle convenute (Inter e Telecom, ndr), protrattasi per circa 4 anni e dell'enorme (acclarato) effetto mediatico che ha certamente aggravato lo stato di inquietudine e di ansia dell'attore".

A ciò bisogna aggiungere "che proprio l'età del giocatore (33 anni), oltre che il notorio infortunio dallo stesso subito proprio nel 2006, costituiscono eventi che secondo la normalità dei casi nel settore calcistico influenzano negativamente ed in modo determinante le aspettative di carriera di giocatori di calcio professionisti, specie se ingaggiati nel ruolo specifico rivestito dall'attore (attaccante)". Non risulta quindi "affatto provato il nesso di causalità tra gli illeciti oggetto del presente giudizio e la mancata partecipazione dell'attore ai Campionati del Mondo di calcio". E non risultano "provati i danni lamentati dall'attore per la perdita di ingaggi da parte di prestigiose società calcistiche e per la asserita 'carriera stroncatà". Vieri, prosegue il giudice, "all'epoca dei fatti ma soprattutto all'epoca del grave infortunio che gli ha impedito di svolgere la propria professione per quasi un anno e di partecipare ai Mondiali, aveva 33 anni; tale circostanza ha sicuramente inciso sulle prospettive di ripresa e di carriera dell'attore negli anni successivi alle vicende per cui è causa".

Lo 'spionaggio' subito non può essere considerato una causa che ha impedito a Bobo Vieri di partecipare ai Mondiali del 2006. Lo scrive il giudice di Milano, Damiano Spera, nelle motivazioni della sentenza con cui ha condannato l'Inter e Telecom a risarcire l'ex bomber con un milione di euro, non riconoscendo però all'ex attaccante nerazzuro un "danno patrimoniale" legato alla fine della sua carriera. "Allo stato - si legge nelle motivazioni - non risultano danni patrimoniali accertati. Non può, infatti, ritenersi provato che i fatti per cui è causa abbiano determinato per l'attore minori possibilità di guadagno". Vieri, spiega il giudice, "ha concluso un contratto di ingaggio con la società Atalanta ed ha giocato per la predetta squadra anche in epoca successiva alla diffusione della conoscenza dei fatti per cui è causa a mezzo dei mass media; successivamente, lo stesso ha anche giocato con la società calcistica Fiorentina".

L'ex vicepresidente dell'Inter e ex ad di Telecom, Carlo Buora, "nel momento in cui procedeva a conferire l'incarico di investigazione allo stesso Tavaroli poteva ben prevedere come possibile l'esecuzione di illecite attività di controllo anche del traffico telefonico del dipendente (Vieri)". Lo scrive il giudice civile di Milano, Damiano Spera, nelle motivazioni della sentenza con cui ha condannato la società nerazzura e il gruppo di telecomunicazioni a risarcire l'ex bomber con un milione di euro per l'attività di 'spionaggiò ai suoi danni. Agli atti del procedimento civile, infatti, c'era anche l'interrogatorio che Giuliano Tavaroli rese nel 2006 ai pm che indagavano sulla vicenda dei dossier illegali 'fabbricatì dalla security di Telecom e Pirelli. L'ex capo della sicurezza aveva raccontato a verbale di aver ricevuto una telefonata della segreteria di Marco Tronchetti Provera in cui gli sarebbe stato detto: "Guardi, la cercherà il dottor Moratti, ha bisogno di una mano, le chiederà una consulenza, tra virgolette". Poichè la società calcistica, scrive il magistrato nelle motivazioni, "si era rivolta al dirigente di una nota società di telecomunicazioni per l'espletamento di 'una consulenza tra virgolettè (...) si può ragionevolmente ritenere che la richiedente avesse intenzione di estendere l'indagine anche a controlli sui tabulati telefonici. Ciò - prosegue il giudice - a maggior ragione, se si considera il modus operandi già tenuto nelle precedenti investigazioni compiute negli anni 1999-2000 sulle quali ha riferito il teste Cipriani (Emanuele, investigatore privato tuttora sotto processo, ndr)". Se a ciò si aggiunge, si legge ancora nelle motivazioni, "che già nel 2000 l'attività investigativa era stata compiuta materialmente dal Cipriani, ma per il tramite del sig. Tavaroli (..) deve affermarsi che il dirigente Inter (indicato nel vice presidente dott. Buora) nel momento in cui procedeva a conferire l'incarico di investigazione allo stesso Tavaroli poteva ben prevedere come possibile l'esecuzione di illecite attività di controllo anche del traffico telefonico del dipendente (Vieri)".
 
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Grifone79.
view post Posted on 4/9/2012, 17:19




questa vicenda già nel 2007 ha prodotto una sentenza in ambito sportivo, riportata tramite un comunicato della F.I.G.C. che recita: "il Procuratore federale, esaminata la relazione dell'ufficio Indagini sugli accertamenti richiesti dalla Procura federale in ordine a numerosi articoli di stampa riguardanti il comportamento di dirigenti della società Internazionale nei confronti dell'arbitro Massimo De Santis, dei calciatori Christian Vieri, Adrian Mutu, Luis Ronaldo Da Lima Nazario, Vladimir Jugovic e del tesserato Mariano Fabiani, ha disposto l'archiviazione del procedimento, non essendo emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili ovvero non prescritte".
 
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fogo1
view post Posted on 4/9/2012, 17:25




CITAZIONE (\jack bauer\ @ 4/9/2012, 17:29) 
Lo dico seriamente.... Qualcuno avvisi Vieri e gli dica che, x comperare un appartamento a Linate, un milione non basta manco x l'acconto :prrr:

Se ti sentissi pedinato dalla società per cui lavori non la denunceresti?
Poco conta quello che Vieri avrà dall'Inter, non cambierà niente né a lui né all'Inter, l'importante è aver dimostrato quello che è successo...che è una porcata
 
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InteristaRosicone&Falso
view post Posted on 5/9/2012, 07:14




CITAZIONE (Grifone79. @ 4/9/2012, 18:19) 
questa vicenda già nel 2007 ha prodotto una sentenza in ambito sportivo, riportata tramite un comunicato della F.I.G.C. che recita: "il Procuratore federale, esaminata la relazione dell'ufficio Indagini sugli accertamenti richiesti dalla Procura federale in ordine a numerosi articoli di stampa riguardanti il comportamento di dirigenti della società Internazionale nei confronti dell'arbitro Massimo De Santis, dei calciatori Christian Vieri, Adrian Mutu, Luis Ronaldo Da Lima Nazario, Vladimir Jugovic e del tesserato Mariano Fabiani, ha disposto l'archiviazione del procedimento, non essendo emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili ovvero non prescritte".

Avevano sbagliato a scrivere... no "non essendo", ma "non volendo far emergere"

Peccato che adesso c'è una sentenza che CERTIFICA quanto fate schifo, che CERTIFICA quanto la FIGC sia VENDUTA, che CERTIFICA quanto PARZIALE sia la INgiustizia sportiva che, ripeto per l'ennesima volta, è un'accordo privato e chi la gestisce cerca sempre di ACCOMODARE
 
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InteristaRosicone&Falso
view post Posted on 5/9/2012, 07:49




La FIGC e le sentenze rese

blooddx(8)

Luciano Moggi è stato radiato dall’esercizio di qualsiasi funzione nel mondo del calcio, e con lui anche Antonio Giraudo solo per citare gli ex dirigenti della Juventus, sulla base delle sentenze rese. Queste sentenze, alle quali Palazzi non ha fatto mistero di appellarsi, erano state rese da precedenti procedimenti della giustizia sportiva, che nel luglio 2006 aveva celebrato un processo monco di un grado di giudizio, con giudici scelti all’ultimo istante, sotto lo sguardo vigile del commissario straordinario Guido Rossi, già componente del cda della Telecom e futuro presidente che appena in settembre sarebbe andato a sostituire quello dimissionario, Tronchetti Provera, dirigente Inter e Pirelli, principale sponsor della citata squadra di calcio.
Facciamo un rapido excursus e vediamo in quali casi e in quante occasioni la FIGC abbia fatto tesoro delle sentenze rese che non siano le sue.

Da Gazzetta.it :
UDINE, 25 maggio 2006 - Il Gip del Tribunale di Udine, Giuseppe Lombardi, ha accolto la richiesta di patteggiamento dell'attaccante uruguayano dell'Inter, Alvaro Recoba, e di Gabriele Oriali, responsabile dell'area tecnica della società nerazzurra, infliggendo la pena di sei mesi di reclusione ciascuno (sostituita con una multa di 21.420 euro) per i reati di concorso in falso e ricettazione. I patteggiamenti sono stati definiti nell'ambito dell'inchiesta sulle procedure seguite per far diventare comunitari giocatori che invece, nella realtà, non avevano antenati in Europa. Nell'inchiesta, divisa in vari filoni, sono coinvolte 31 persone, fra le quali 12 calciatori. Oltre al concorso in falso per l'assenza di antenati in Europa, a Recoba e Oriali l'accusa contesta il reato di ricettazione relativo alla patente italiana ottenuta dal calciatore uruguayano, che faceva parte di un gruppo di documenti rubati negli uffici della Motorizzazione di Latina”.
In merito alla questione dei passaporti falsi la Federazione aveva chiesto lumi all’allora presidente della Corte Costituzionale Cajaniello, giudicato giurista di eccezionale competenza, che li aveva messi in guardia, nonostante il carattere domestico e pertanto autonomo dell’ordinamento sportivo, poiché qualora l’ordinamento penale, che ovviamente è superiore, dimostrasse che i fatti accertati in sede sportiva non si siano mai verificati, chi ha subito una sanzione può chiedere il risarcimento del danno. La Federazione si è disinteressata dei fatti, non andando a procedere contro l’Inter o i suoi dirigenti e calciatori.

Secondo il parere dei tre saggi interpellati dalla FIGC, Aigner, Pardolesi e Coccia, avrebbero dovuto essere limpidi i requisiti di onestà e probità sportiva ai fini dell’attribuzione dello scudetto 2004/2005 revocato alla Juventus con il processo del 2006 ad altra squadra. In tanti anni non siamo riusciti a comprendere dove il commissario straordinario Guido Rossi e gli altri dirigenti della FIGC avessero attinto per scegliere la società Internazionale come depositaria di tali requisiti.
E siccome nel luglio 2011 la FIGC si autodefiniva incompetente, con un aborto quantomeno logico che seguiva l’aborto giuridico del processo del 2006, come lo aveva definito Di Biase (capo ufficio indagini al tempo dello scandalo del calcio scommesse del 1980), a revocare questo scudetto nel frattempo denominato all’unanimità dal “comune sentimento popolare” caro a Sandulli (giudice del processo di secondo grado della giustizia sportiva), “scudetto di cartone”, riteniamo opportuno citare qualche altra sentenza nel frattempo resa in merito ai bilanci truccati dalle società di calcio per poter continuare ad avere libero accesso al campionato di serie A.

Non senza farla precedere dal ricordo delle attenzioni riservate da Matarrese (presidente della FIGC dal 1987 al 1996 e, in virtù di una carica creata ad hoc per lui, vicepresidente vicario della Lega nella prima "legislatura" Galliani, dal 2002 al 2004) e Carraro (lunghissima carriera come dirigente sportivo che inizia nel 1966 nel Consiglio Direttivo della Lega nazionale professionisti e abbraccia FIGC, CONI, UEFA, CIO. In particolare presidente dimissionario FIGC l’8 maggio 2006. Indagato e progressivamente prosciolto da calciopoli) all’Inter di Moratti e al Milan di Berlusconi che tanto avevano investito nel calcio italiano. Argomento di difficile comprensione al bar dello sport, ma che noi cittadini italiani prima che tifosi juventini di media cultura e intelligenza riteniamo tuttavia di poter afferrare.

Il 19 agosto 2003 il parlamento italiano ha approvato un decreto legge noto come salvacalcio, che ha permesso all’Inter e al Milan di spalmare i debiti in dieci anni, ma che solo per l’intervento europeo sono stati ridotti a cinque. Il falso in bilancio è un illecito amministrativo, che l’avvocato Grassani (esperto di diritto sportivo, docente di diritto, legislazione ed economia dello sport presso le Università di Bologna e Milano ed ex componente della commissione tesseramenti della FIGC tra le altre cariche) ha definito “un reato secondo, nella giustizia sportiva, solo a quello sportivo. Dopo la corruzione di un arbitro, nella scala di gravità c'è un bilancio falso per iscriversi al campionato al quale non si ha diritto”.

Secondo wikipedia “Nel gennaio 2008 l'Inter, insieme al Milan, è stata prosciolta dall'indagine sui presunti falsi in bilancio per le plusvalenze relative al periodo 2003-04. La decisione è stata presa dal Gup per le indagini preliminari di Milano in quanto 'il fatto non costituisce più reato', in seguito alla modifica della legge sul falso in bilancio. Mentre il processo penale non è andato avanti in quanto 'il fatto non costituisce più reato', il processo sportivo si è chiuso con una sanzione di 90.000 euro a carico di Inter e Milan, di 60.000 euro all'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani e di 10.000 euro al direttore tecnico dell'Inter Gabriele Oriali. Tutti gli imputati del processo sportivo hanno chiesto il patteggiamento ai sensi dell'art. 23 del Codice di Giustizia Sportiva”.
Il CGS era stato modificato nel luglio del 2007 con l’introduzione degli articoli 23 e 24 riguardanti il patteggiamento e la possibilità di collaborare per ottenere sconti di pena. La FIGC aveva atteso lo svolgimento del procedimento della giustizia ordinaria prima di dare corso a quello della giustizia sportiva.

Gazzetta.it del 3 settembre 2012
:
L'Inter e Telecom Italia sono stati condannati al risarcimento di un milione di euro in favore di Bobo Vieri per lo 'spionaggio' che avrebbe subito quando giocava nel club nerazzurro. Vieri aveva chiesto un risarcimento di 12 milioni a Telecom e di 9,25 milioni all'Inter. Lo spionaggio risale alla vicenda dei dossier illegali della passata gestione di Telecom. Vieri scoprì nel 2006 nell'ambito dell'inchiesta Telcom l'esistenza di un dossier su di lui, frutto di pedinamenti e acquisizione indebita di tabulati telefonici. Vieri era stato controllato per mesi, durante la stagione 2000-01 e poi ancora nel 2004, per controllarne la vita ‘fuori dal campo’. La causa civile si era aperta nel 2008”.

Secondo La Stampa
: “Agli atti del procedimento, nel quale tra gli altri sono stati sentiti l’ex presidente di Telecom Marco Tronchetti Provera, c’è l’interrogatorio che Tavaroli ha reso agli inquirenti il 22 settembre 2006. L’ex capo della sicurezza - che ha patteggiato ed è stato condannato definitivamente a poco più di quattro anni di carcere - aveva raccontato di aver ricevuto una telefonata della segreteria di Tronchetti Provera in cui gli sarebbe stato detto: «Guardi, la cercherà il dottor Moratti, ha bisogno di una mano, le chiederà una consulenza, tra virgolette». Poi, un incontro definito breve con Moratti in cui il presidente gli avrebbe espresso le sue preoccupazioni nei confronti dell’attaccante e con Rinaldo Ghelfi «credo amministratore delegato». Da qui la decisione di incaricare Cipriani (sotto processo davanti alla Corte d’Assise di Milano) di capire quale fosse l’entourage di Vieri, «le persone che ruotavano intorno a Vieri su cui c’era una marea di...». «Allora - raccontò Tavaroli, in quel momento in carcere - feci il transito dell’esigenza fra Inter e Cipriani che svolse la pratica e venne pagato autonomamente dall’ Inter...». Inoltre l’avvocato Buongiorno tempo fa ha depositato al Tribunale un cd-rom che l’allora segretaria di Adamo Bove, il dirigente della security governance della Telecom morto suicida a Napoli, consegno alla Procura. Il cd documenterebbe tutti i contatti telefonici di Vieri fino al 25 giugno 2004”.

Riportiamo l’inciso di La Stampa perché sembra che qualcuno si sia domandato perché Tavaroli venga ritenuto credibile e Carobbio no, naturalmente dal terribile e potentissimo vento filo juventino del web. Per chi ritiene invece che Conte non potesse non sapere ciò che si tramava alle sue spalle, giova ricordare un’altra sentenza resa che spiega perché invece Tronchetti Provera non poteva non sapere.

Scrive Corriere.it il 28 giugno 2010:
Marco Tronchetti Provera, nella sua veste di testimone al processo sui dossier illegali, è stato «inaffidabile e inattendibile» ha scritto il Gup del tribunale di Milano, Mariolina Panasiti nella sentenza di non luogo a procedere nei confronti di alcuni degli imputati nel procedimento (Tavaroli, Ghioni e Cipriani). «L'attendibilità delle dichiarazioni di Marco Tronchetti Provera, scrive il giudice Panasiti, è risultata gravemente inficiata non soltanto dalle nette smentite alla sua ricostruzione degli avvenimenti fornita dalle contrarie indicazioni rese dagli altri testimoni e, in particolare, da quelli esaminati in fase di udienza; non soltanto da una valutazione logica degli avvenimenti, che conduce a ritenere che le operazioni sopra descritte non potevano essere frutto di una attività autoreferenziale del Tavaroli, bensì di un pieno e soddisfatto interesse aziendale e di esso Tronchetti Provera in particolare; non soltanto dall'analisi della documentazione rinvenuta quale sopra riportata; ma anche da alcune affermazioni pervenute dal predetto in udienza, che icasticamente descrivono quello che è stato durante tutte le indagini l'atteggiamento processuale del Presidente delle due società, sintetizzabile in una radicale negatoria anche degli aspetti più evidenti della vicenda, che assai difficilmente poteva non conoscere, proprio perchè verificatisi in entrambe le aziende da lui dirette»”.

Riguardo alla sentenza Vieri, siamo ancora al primo grado di giudizio e bisogna dire che il risarcimento richiesto dal calciatore è stato notevolmente ridimensionato, ma non si può non osservare che costituisce già un precedente preciso circa la colpevolezza di Telecom e Inter riguardo ai dossieraggi illegali e che avrà il suo peso nel procedimento intrapreso dall’ex arbitro De Santis. Osservando che non a caso già nel marzo 2012 i legali dell’Inter hanno cercato di far ricadere le colpe su Giacinto Facchetti, che avrebbe agito di sua iniziativa.

L'utilizzo di tecniche e mezzi illeciti per ottenere un vantaggio sui competitori o per arrecare loro un danno è definito in ambito economico e produttivo come concorrenza sleale ed è punibile dalla legge (art. 2600 del cod. civ.). Non si può far rientrare nei requisiti di onestà e probità etica. Piaccia o non piaccia il 2 luglio 1998 il Corriere della Sera scrisse: “Il vero acquisto lo ha fatto il campionato: uno sponsor, la Tim (Telecom Italia Mobile). Il contratto verrà firmato nei prossimi giorni e presentato ufficialmente il 14 luglio. Nasceranno, dunque, il campionato e la Coppa Italia "Tim", un matrimonio che durerà tre anni e frutterà alla Lega 20 miliardi a stagione” . Nonostante la FIGC si sia affannata durante e dopo calciopoli ad archiviare (come nel caso dei dossier aggi illegali telecom), prescrivere (come nel caso degli illeciti riconosciuti e non strutturati emersi dalle intercettazioni di Napoli) e omettere persino la propria competenza per coprire le attività illecite del suo sponsor, è ora che siano anzitutto i dirigenti e i responsabili dei vertici politici sportivi italiani a garantire che nessun conflitto di interessi debba o possa nuocere al codice etico con cui si definisce il codice di comportamento associativo in Federitalia , il quale all’articolo 2 recita:

2. Principio di lealtà, onestà, integrità,correttezza
I possessori di tessera FEDERITALIA e gli ufficiali di gara devono comportarsi secondo i principi di lealtà e correttezza in ogni funzione, prestazione o rapporto comunque riferibile all’attività Sportiva ed Associativa.

www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2478
 
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\jack bauer\
view post Posted on 5/9/2012, 09:01




Mah, Fogo...qui, Vieri, se dimostra qualcosa e' solo parecchia immaturità. I pedinamenti sono legali da sempre. Senno' i detective privati non farebbero carriera... Uno e' Elio Petroni, il più famoso. La richiesta degli avvocati e' anche più ridicola del loro assistito... Togliere gli scudi all'Inter in seguito alla richiesta di risarcimento di un milione...
Cioè? Quali scudetti? Non mi risultano scudetti nell'albo dell'Inter, tra il 2002 ed il 2005... :o:
 
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view post Posted on 5/9/2012, 09:59

Spirito Guerriero

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CITAZIONE (\jack bauer\ @ 5/9/2012, 10:01) 
Mah, Fogo...qui, Vieri, se dimostra qualcosa e' solo parecchia immaturità. I pedinamenti sono legali da sempre.

Vorrai scherzare spero, e allora come mai la causa l'ha vinta Vieri?
 
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Grifone79.
view post Posted on 5/9/2012, 10:06




ma quando se parlava de Juve non era "fino alla fine del processo sono tutti innocenti?"...mo non vale più :huh: :D
 
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view post Posted on 5/9/2012, 10:15

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CITAZIONE (Grifone79. @ 5/9/2012, 11:06) 
ma quando se parlava de Juve non era "fino alla fine del processo sono tutti innocenti?"...mo non vale più :huh: :D

Non ho capito cosa c'entri st'affermazione, si sta discutendo della causa, punto. In ogni caso, non so tuo ma se il mio datore di lavoro mi facesse pedinare io altro che un milione di euro gli farei cagare.
 
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Grifone79.
view post Posted on 5/9/2012, 10:21




CITAZIONE (Wolverine2008 @ 5/9/2012, 11:15) 
CITAZIONE (Grifone79. @ 5/9/2012, 11:06) 
ma quando se parlava de Juve non era "fino alla fine del processo sono tutti innocenti?"...mo non vale più :huh: :D

Non ho capito cosa c'entri st'affermazione, si sta discutendo della causa, punto. In ogni caso, non so tuo ma se il mio datore di lavoro mi facesse pedinare io altro che un milione di euro gli farei cagare.

come cosa c'entra, Cristià? ripetete dal 2006 che per avere un colpevole bisogna aspettare il terzo grado di giudizio.

Aggiungo che se è vero che dato che la Causa l'ha vinta Vieri e l'Inter è colpevole, possiamo finalmente affermare che MOGGI è colpevole e pure la Juve in ambito sportivo, visto che le cause le hanno perse.

Naturale che pure io gli farei causa al mio datore di lavoro, nella speranza di scucirgli un milione d'euro!
 
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47 replies since 3/9/2012, 16:24   304 views
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