Test poco "amichevole" a Busto Arsizio per il Milan. I rossoneri di Allegri, impegnati in una partita con la Pro Patria, hanno lasciato il campo di gioco al 26' a seguito di insulti razzisti da parte di una minoranza dei tifosi locali all'indirizzo di Boateng, Niang e Muntari.
Il resto dei supporters presenti sugli spalti si è dissociato da tali manifestazioni razziste e la gara, dopo alcuni minuti di sospensione, è ripresa. Dallo speaker dello stadio è giunto l'avvertimento che in caso di nuovi cori l'amichevole sarebbe stata definitivamente interrotta.
E, incredibile ma vero, il fatto si è verificato. Il Milan ha così preso la decisione di abbandonare il test amichevole, lasciando il campo. Una scelta inevitabile, un gesto davvero drammatico per i tifosi della Pro Patria. Che ci ricaccia negli abissi del nostro calcio dopo la tregua natalizia.
Dopo la partita è intervenuto in conferenza stampa Massimo Ambrosini, che ha spiegato la propria presa di posizione in qualità di capitano rossonero: “Sono sceso in campo e ho chiesto alla squadra di ritirarsi perché non era una situazione accettabile. Questa doveva essere una festa, ma non è stato possibile fare diversamente. Voglio però promettere alle persone che erano venute qui per vederci giocare e si sono comportate correttamente che torneremo qui. Dobbiamo tornare per quei bambini e quelle persone che volevano soltanto guardare una partita di calcio”.
Decisamente amareggiato e irritato anche il tecnico Massimiliano Allegri. “Doveva essere una festa – ha dichiarato in conferenza stampa -, era una bella giornata di sole, perfetta per vivere il calcio in famiglia. Torneremo per queste persone. Ma oggi era davvero impossibile giocare in questa atmosfera. Non si possono più accettare comportamenti di questo genere. Ci dispiace ma non potevamo fare altrimenti, il razzismo non va tollerato”.
Eurosport
Dovrebbe succedere anche nelle partite ufficiali...
