Negli Stati Uniti erano sicuri. Davanti a Oprah Winfrey, la signora della televisione americana, Lance Armstrong confesserà il doping, si racconterà nel profondo e svelerà tutti, o comunque buona parte dei lati nascosti di una vicenda, la sua, che ha scosso il mondo del ciclismo negli ultimi sei mesi. Avevano ragione...
Da quando l’Usada ha trasmesso le mille pagine di dossier che lo hanno inchiodato senza troppi dubbi, l’ex corridore texano non aveva mai parlato. Per farlo, per la prima volta dopo la sentenza del Tas di Losanna che lo ha cancellato dal ciclismo togliendogli i sette Tour de France vinsi consecutivamente dal 1999 al 2005, Armstrong ha scelto ‘Own’ (Oprah Winfrey Network), il canale di proprietà della stessa conduttrice statunitense. Pochi i paletti messi da Armstrong alla Winfrey. “Le ho detto di andare nella direzione che preferisce - diceva Lance solo sabato scorso -, io risponderò direttamente, onestamente e candidamente“.
La trasmissione, che andrà in onda giovedì alle ore 21 (le 3 del mattino di venerdì in Italia) è stata già registrata e, secondo quanto trapela da chi era presente alla ‘diretta’ del programma, Armstrong avrebbe confessato l’uso di doping. “Ho appena finito con @lancearmstrong - ha twittato la Winfrey poco dopo lo show -. Più di due ore e mezza. E’ arrivato pronto”.
Pochi dubbi per il quotidiano ‘USA Today’: Lance Armstrong, che prima dello show si è scusato con i membri della ‘Livestrong’, ha detto tutto, ha confessato il doping e ha spiegato di aver vinto il Tour de France con l’imbroglio. Come immaginavano in molti, Armstrong non ha spiegato le modalità di assunzione del doping, ma ha comunque riconosciuto l’illecito.
Ora il 41enne atleta texano starebbe anche pensando di testimoniare contro alcune personalità del mondo delle due ruote che, all’epoca dei suoi ‘anni d’oro’, lo avrebbero aiutato e favorito nell’assunzione del doping: tra questi anche il banchiere Thom Weisel, più altri esponenti del team sponsorizzato dalla US Postal. Il suo voler parlare, stando a quanto riporta il ‘New York Time’, avrebbe come obiettivo quello di cancellare la squalifica a vita dagli sport olimpici, così da poter tornare a mettersi alla prova nel triathlon e, soprattutto, a recuperare credibilità agli occhi degli appassionati. Una missione decisamente proibitiva: vincere sette Tour de France, anche di fila, molto probabilmente sarebbe più facile.
Eurosport
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