Cipollini dopato: le carte di Fuentes lo inchiodano

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fogo1
view post Posted on 9/2/2013, 17:42




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Anabolizzanti, Epo, dosi di 1000, 500 e poi 2000 unità, gonadotropine corioniche, ormoni, IFG, l’ormone della crescita. E poi ancora estrazione e reinfusione dello stesso sangue, ripulito dalle scorie e conservato per i momenti clou della stagione. I trionfi alla Milano-Sanremo e alla Gand Wevelgem tra marzo e aprile, a luglio un ritiro dal ciclismo che non convince, poi il ritorno alla Vuelta a settembre che lo vede però abbandonare dopo poche tappe, quindi - a ottobre - l’oro mondiale conquistato a Zolder, in Belgio. Questo, secondo quanto afferma la ‘Gazzetta dello Sport’ che pubblica le carte della Guardia Civil spagnola, è stato il 2012 di Mario Cipollini, il più forte velocista della storia del ciclismo.

Con un ritardo di sette anni, il processo che fa riferimento all’Operacion Puerto non sta facendo altro che dimostrare che, in tribunale, forse bisognava andarci prima. Perché di cose da dire ce ne sono parecchie, e il fatto che l’inchiesta veda coinvolto Mario Cipollini aggrava ulteriormente la situazione. La ‘Gazzetta dello Sport’ pubblica la tabella di ‘allenamento’ del ‘Re Leone’ del 2002: la scorriamo con l’imbarazzo di chi scopre che l’eroe che ci ha fatto sognare per tanti anni in realtà tanto eroe non era. Perché, come gli altri (lo afferma Armstrong), si è dovuto piegare alla ‘legge del doping’. Che in quegli anni era definita da Eufemiano Fuentes e dai suoi tanti collaboratori.

La scheda personalizzata di Cipollini, dietro le carte c’è il numero di fax di casa sua, a Lucca, programma giorno per giorno la sua assunzione del doping: c’è il giorno esatto in cui si sarebbe dovuto fare estrarre il sangue e quello di quando se lo sarebbe dovuto far iniettare nuovamente. C’è il codice del tipo di sostanza che avrebbe dovuto prendere e ci sono gli appuntamenti ‘clou’ della sua stagione evidenziati con due o tre freccette che puntano verso l’alto a seconda dell’importanza dell’evento: Milano-Sanremo e Mondiale di Zolder con tre e Gand-Wevelgem con due. Il tutto è scritto in codice, con il ‘Sanscrito’ di Fuentes, quello con cui ha redatto le schede dei tantissimi altri atleti che sono stati da lui (non solo ciclisti…). Il nome di Cipollini era ‘Maria’, ma a volte veniva chiamato anche ‘MC’.

A convincere poco, inoltre, anche se le carte della Guardia Civil spagnola e pubblicate dalla ‘Rosea’ lasciano purtroppo davvero pochi dubbi, è quel ritiro dal ciclismo ufficializzato da Cipollini nel luglio del 2002: probabilmente, scrive la ‘Gazzetta dello Sport’, un modo per ‘sparire’ per un po’ così da avere il tempo necessario per ‘preparare’ il Mondiale. Dalle carte, infatti, risulta che Cipollini - nonostante il ritiro annunciato il 15 luglio - avesse già iniziato a prendere anabolizzanti da due settimane. Il ritorno alla Vuelta non sorprese nessuno, nemmeno i suoi compagni di squadra che sapevano quanto SuperMario tenesse al Mondiale di Zolder, uno dei pochi con un tracciato favorevole ai velocisti. La sua tabella di marcia, prima dell’oro e della maglia iridata, prevedeva altre due trasfusioni, una addirittura tra l’8 e il 10 ottobre: il 13 avrebbe trionfato davanti a McEwen e Zabel, riportando in Italia il Mondiale dieci anni dopo l’ultima volta firmata Gianni Bugno.

Cipollini per il momento preferisce non commentare, non ammette il doping, ma nemmeno lo nega: nel frattempo la Federciclismo si costituisce parte civile nell’inchiesta ‘Operacion Puerto’. Ad affermarlo è direttamente il presidente della Fci, Renato Di Rocco: “Chiederemo alla procura del Coni di indagare sui fatti del ritiro azzurro di Salice Terme del 2002”.
Eurosport

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