InteristaRosicone&Falso |
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| Le parole di Conte. Conte aveva quindi enormi argomenti per rispondere a Capello nel merito. Ha deciso di puntare su un concetto un po' etereo come quello della qualità del gioco. Credo fossero argomenti migliori quelli che ho provato a esprimere sopra, perché inoppugnabili. Il discorso del "bel gioco" è molto soggettivo. Io, nello specifico, sono d'accordo che la Juve di Conte giochi meglio di quella di Capello, ma capisco le ragioni di chi sostiene che conta solo il risultato e quindi Capello, vincendo due campionati, ha fatto il suo. Conte, partendo dal disprezzo per la qualità del gioco e facendosi travolgere dal livore personale nei confronti del suo collega (che probabilmente risiede anche nel fatto che, nel 2004, il suo avvento sulla panchina bianconera coincise con la conclusione della sua avventura da calciatore), ha poi esteso il discorso a quello del "lasciare il segno" nella storia della Juventus. Secondo lui lo hanno fatto la Juve di Lippi e quella del Trap, non quella di Capello (e fin qui personalmente sono abbastanza d'accordo). Poi, Conte è scivolato: "Di Capello alla Juve si ricordano solo due scudetti revocati". Lo ha detto su Sky, e l'ha detto molto male. Passando da una pay tv all'altra ha specificato correttamente che Calciopoli è stata una "stronzata" (cit.) e che quei due scudetti furono legittimi e stravinti meritatamente sul campo. Ma la frittata era fatta e il fianco al can can mediatico già prestato. Calciopoli è argomento troppo scottante, un nervo ancora scoperto, perché ci si possano permettere scivoloni di quel tipo. Ovvio che i cantori della farsa non aspettassero altro per strumentalizzare una (molto) presunta conversione di Conte alla vulgata calciopolista. Perché questa scivolata su un tema così delicato? Credo che Conte non abbia saputo gestire il rancore personale nei confronti di Capello e che l'abbia detta in maniera così brutale nel tentativo di ferire e sminuire il suo antagonista. Come quando, litigando, usiamo parole fuori luogo delle quali ci pentiamo a mente fredda. C'è un problema, però: Capello aveva parlato quattro giorni prima e Conte, che sapeva glielo avrebbero chiesto, ha avuto tutto il tempo per preparare una risposta adeguata che, ripeto, nel merito lo vedeva in possesso di argomenti fortissimi. E invece ha preso in pieno la buccia di banana. Questo ripropone sul tavolo l'annoso problema della società Juventus, quello della comunicazione. MALINTESO DATO DAL NERVOSISMO – Moggi pur pungendo Conte ritiene che la tensione fra l’attuale allenatore della Juventus e il ct della Russia sia stata ingigantita ad arte: “Antonio era nervoso, ma sicuramente qualcuno ci ha marciato sopra altrimenti non si può spiegare.
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