Ora è ufficiale. Il prossimo 18 maggio, Javier Zanetti giocherà la sua ultima partita con la maglia dell’Inter e nella propria carriera da calciatore. Il futuro è già stato deciso. Dalla prossima stagione entrerà nella dirigenza del club nerazzurro. Una decisione naturale se si considera che l’argentino ad agosto compirà 41 anni e se si pensa che dopo l’infortunio rimediato sul finire dello scorso campionato è stato utilizzato soltanto in 11 partite stagionali tra campionato e Coppa Italia.
A sancirlo ufficialmente è l’incontro tenutosi questo pomeriggio con il presidente Erick Thohir. Che ha confermato: “Gli incontri stavano andando avanti già da un paio di mesi per capire il suo punto di vista, la decisione ora è stata presa”. Per lui, ora il compito di gestire il management della società. A ideale trait-d’union tra l’Inter di Massimo Moratti e quella del nuovo proprietario.
La nota amara viene invece dalla decisione del Giudice Sportivo di chiudere la curva interista in corrispondenza della partita tra Inter e Lazio, quella che sarà anche l’ultima di Zanetti a San Siro. Un dispiacere che può essere però colmato dalla meravigliosa carriera dell’argentino con la maglia nerazzurra.
La Serie A si appresta a salutare il giocatore in attività con più presenze (sono 616, possono diventare 619), il recordman straniero per partite nel nostro campionato e il secondo di sempre dietro a Paolo Maldini (647 per il milanista). Ma anche l’interista più presente di sempre (856 partite) e quello con più presenze consecutive in A (137 dall’ottobre 2006 al marzo 2010).
Ma soprattutto un signore autentico, impeccabile come il proprio ciuffo mai fuori posto. Dal debutto del 27 agosto 1995 (1-0 al Vicenza con gol di Roberto Carlos) sino alle ultime tre presenze. Passando per 5 campionati, 4 Coppa Italia e Supercoppe Italiane, una Coppa Uefa, un Mondiale per Club e soprattutto quella Champions League alzata al cielo di Madrid quattro anni fa. In una parola, una leggenda.
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