C.Italia: Il Napoli vince la finale della vergogna

« Older   Newer »
  Share  
fogo1
view post Posted on 3/5/2014, 23:27




Fiorentina-Napoli verrà ricordata come la finale di Coppa Italia più surreale di sempre. Sì, perché al di là del trofeo sollevato dal Napoli, il secondo dell’era De Laurentiis, e della mera cronaca sportiva (1-3 il risultato finale), quanto accaduto nel pre-partita passerà agli annali come l’ennesima pagina triste, vergognosa, umiliante del nostro calcio.
Succede che a Roma nel pomeriggio si scateni il “Far West”. I tifosi fanno esplodere bombe, ci sono scontri, colpi di pistola, feriti. Succede che la curva del Napoli protesti pesantamente, perché non vuole che la partita si giochi. Il motivo? Il ferito più grave è proprio tifoso partenopeo. Succede che Marek Hamsik, capitano azzurro, sia costretto ad andare sotto la sua curva, a parlare con tal Tommaso Gennaro, detto “Genny a carogna”, figlio di Ciro De Tommaso, soggetto affiliato al clan camorrista Misso. Un tizio che indossa la maglietta con scritto “Speziale libero, libertà agli ultras” (Antonio Speziale è colui che ha ucciso il commissario Raciti negli scontri di Catania del 2007, ndr). Succede che dalla curva azzurra comincino a piovere bombe carta e petardi e che Hamsik riesca finalmente a calmare i suoi ultras e abbia l’ok del suddetto “carogna” per iniziare la finale. Il tutto sotto gli sguardi sorpresi e sbigottiti di autorità, presidenti di Lega, della Figc, del Consiglio e del Senato. Per qualche attimo sembra di rivivere le stesse identiche scene del derby di Roma 2004, quello rinviato.
BmvNv4bCMAAdfFd
Follia, figuraccia internazionale, sgomento. Con 40 minuti di ritardo, alla fine, dopo un tourbillon di discussioni, si è deciso di giocare. Giusto? Non siamo noi a deciderlo o a giudicarlo. Certo che la doppietta splendida di Insigne, che il gol col sinistro di Vargas, che il rientro atteso di Pepito Rossi (20 minuti per lui), che l’espulsione di Inler, che il sigillo finale di Mertens, che l’esultanza della squadra di Benitez passano tutte in secondo piano. Una finale non può e non deve essere teatro di tanto scempio. Il calcio italiano è ancora pienamente nelle mani degli ultras e finché lo sarà non ci sarà spazio per discorsi su ranking, stadi nuovi, crescita, innovazione. E i risultati, per quanto ottenuti con merito, verranno “sporcati” da una mentalità arretrata e becera.


LA CRONACA
La gara comincia comunque, in un clima surreale. L’inno di Mameli viene fischiato, la curva del Napoli non canta, la Fiorentina sembra distratta, con la testa altrove, sbigottita per quanto accaduto nel pre-partita. Così il Napoli ne approfitta e nei primi 17 minuti colpisce due volte. È Hamsik, l’uomo costretto ad andare a colloquio con i capi ultras del Napoli pochi minuti prima del match, ad accendere Insigne: filtrante perfetto e destro a giro del numero 24 ad infilare Neto. Pochi minuti più tardi l’unico italiano in campo con la maglia del Napoli raddoppia: cross di Higuain, velo di Hamsik e sinistro dell’attaccante: Tomovic devia leggermente non dando scampo a Neto. Sullo 0-2 la Fiorentina sembra in ginocchio. I Viola, però, invece di capitolare, reagiscono. Ilicic serve Vargas che col sinistro accorcia. La spinta della squadra di Montella prosegue anche nel finale di primo tempo, ma senza produrre risultati.
Nella ripresa la Fiorentina prova decisa a ribaltare la gara. Montella inserisce prima Mati Fernandez, poi Rossi, all’atteso rientro dopo la rottura del legamento, e anche Matri. Il Napoli resiste, Pandev spreca il colpo del ko, Inler viene espulso a 10 dalla fine. L’ondata viola continua incessante ed è Ilicic a sbagliare clamorosamente a tu per tu con Reina il gol che porterebbe la gara ai supplementari. Così, nel recupero, con la squadra di Montella scoperta, Mertens con freddezza realizza il 3-1 che regala la Coppa al Napoli. Esultano gli azzurri e si godono il primo trofeo dell’era Benitez. Crolla la Fiorentina che ci ha provato anche senza giocatori di livello come Cuadrado e Gomez.

LA STATISTICA CHIAVE
Quinta Coppa Italia vinta dal Napoli nella storia, seconda negli ultimi tre anni. Insigne e Higuain sono gli unici partenopei ad avere segnato in tutte e 4 le competizioni giocate dal Napoli quest’anno.

IL MIGLIORE
Lorenzo INSIGNE – La decide lui. Doppietta sontuosa, di classe. Segnali al Ct Prandelli in tribuna e grande soddisfazione personale dopo una stagione fatta di alti e bassi. Era l’unico italiano in campo nel Napoli.

IL PEGGIORE
Nenad TOMOVIC – Sbaglia due volte la diagonale su Insigne e manca anche la chiusura su Mertens. Difende male, attacca peggio. Se fai 10 cross e li sbagli tutti e 10, significa che c’è qualche problemino con l’interpretazione del ruolo.


Eurosport
 
Top
0 replies since 3/5/2014, 23:27   4 views
  Share