Per chi ancora non lo sapesse, quest'anno il Borussia Dortmund (prossimo avversario della Juventus in Champions League, ottavi di finale) è stato ultimo in classifica di Bundesliga dopo 13 giornate di campionato ed è attualmente, ovvero alla vigilia della 16esima, terzultimo con 9 sconfitte, 15 gol fatti e 22 subiti. Per intenderci, senza scomodare il Bayern Monaco capolista e francamente ingiocabile, il Wolfsburg secondo della graduatoria ha 30 punti contro 14, segnato il doppio e subito quasi la metà dei gol.
Il Borussia Dortmund campione di Germania 2012 e finalista di Champions League 2013 non c’è più, ma le ragioni di una crisi tutt’altro che irrimediabile saranno da ponderare con attenzione sistematica. Intanto una squadra falcidiata dagli infortuni nel primo quadrimestre per le assenze reiterate dei centrali Mats Hummels e Neven Subotic, di Nuri Şahin e soprattutto della sua stella, lo sventurato Marco Reus, praticamente assente da prima dei Mondiali per 3 lacerazioni ai legamenti della caviglia (incerto per gli ottavi). E poi c’è İlkay Gündoğan, che sta facendo il primo rodaggio dopo 15 mesi di assenza, e un veterano come Kuba Błaszczykowski al primo minutaggio dopo la rottura del legamento crociato del ginocchio.
Privo di tanti interpreti e primattori, il Borussia Dortmund trasformista della prima parte di stagione - malissimo in Bundesliga, qualificato agli ottavi di Champions dopo 4 partite e altrettante vittorie, battendo l’Arsenal - nel 2015 sarà verosimilmente guarito perché la sua flessione non potrà essere certamente irriducibile. La buona notizia, forse l’unica, per la Juventus sarà quindi la “sicura assenza” di Robert Lewandowski passato al nemico, perché non ce ne voglia il nostro Ciro Immobile, ma nel caso del centravanti polacco si parla di fuoriclasse. Impossibile invece prevedere cosa riserverà, per entrambe le squadre, la finestra invernale di calciomercato.
Parliamo invece delle variabili: un letargo invernale molto lungo in Germania (la Bundesliga si ferma dal 21 dicembre al 30 gennaio) che se da una parte rinsalderà la condizione dei sempre presenti per le assenze di molti (Piszczek, Großkreutz, Kagawa, Durm, Sven Bender, Aubameyang), potrebbe però presentare la squadra al ritorno in Champions (martedì 24 febbraio a Torino) con una condizione d'insieme ancora inesatta. L’intensità di gioco, il fraseggio di prima, il gioco di rimessa e specialmente la propulsione offensiva (nelle prime 6 di CL il Borussia ha calciato 86 volte verso la porta avversaria, meglio soltanto il solito Bayern) sono infatti le qualità migliori, ma quest’anno non proprio “automatiche” dell’undici di Jürgen Klopp.
Curiosamente, oltre all'italiano Ciro Immobile giocano nel Borussia Dortmund due ex-Milan poco rimpianti, ovvero Sokratis Papastathopoulos, che in Italia ha giocato anche nel Genoa e in Germania fa il difensore centrale, e Pierre-Emerick Aubameyang, cresciuto a Milanello insieme ai fratelli Willy e Catilina. I precedenti sono 7: la Juve ne ha vinti 4, ma ha perso contro i tedeschi la finale di Champions nel 1997. Spendiamo le ultime parole sull’effetto Westfalenstadion, l’unico fattore certo, e spaventoso per la Juventus, fra tanti elementi mutevoli e ancora difficili da stimare in termini di pro e contro.
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